LA PRANOPRATICA E LE SUE VIRTU’
La pranopratica da me svolta ha radici millenarie e consiste nel dirigere su persone, animali o piante un’energia riequilibrante in grado di promuovere il benessere corporeo ed esistenziale. E’ la rimessa in moto naturale del prana, ossia l’attivazione e il sostegno della spinta vitale di cui ogni essere è dotato sin dalla nascita, che a causa di innumerevoli circostanze può ridurre la propria funzionalità.
GLI ANIMALI E L’ENERGIA
Nell’impiego della Pranopratica spesso si trascura il suo utilizzo sugli animali, nonostante la sua efficacia sia stata sperimentata e risulta valida.
Gli animali sono dotati di un campo energetico più esteso rispetto all’uomo, condizione data dal loro “istinto di sopravvivenza” non mediato dalle informazioni culturali che invece permeano le persone. E’ una condizione strutturale che li porterebbe ad assorbire più informazioni sensoriali dagli ambienti, dinamica fondamentale per poter reagire rapidamente in caso di pericolo. Questa permeabilità è ampliata dalla capacità degli animali di attivare in autonomia i propri Chakra attraverso movimenti quali lo strofinamento su alberi, oggetti, persone. Sono quindi molto ricettivi, caratteristica che permette allo specialista di usare pienamente l’energia come risorsa per stimolarne la vitalità e lo sviluppo delle potenzialità.
COME LAVORO
Da specialista diplomata presso A.MI University, nell’incontro con gli animali considero la posizione dei Chakra con un’espansione orizzontale, ossia partendo dalla coda per arrivare fino alla testa al fine di approfondirne la storia dell’energia dell’animale stesso. La maggior parte degli animali possiede sette Chakra principali, ad eccezione di cani, gatti, cavalli che ne hanno otto, includendo il “branchiale” o “Chakra chiave” situato in entrambi i lati del corpo nella zona delle spalle, dedicato al rapporto intimo ed empatico con le persone.
Durante la mia pratica, oltre a considerare i Chakra principali, mi sensibilizzo nell’ascolto di ventun Chakra secondari tra cui sei distribuiti fra l’apertura delle zampe e le orecchie; per me fondamentali per comprendere il loro radicamento alla Terra, la loro stabilità.
Come per l’essere umano, anche per gli animali la riduzione del flusso energetico in uno o più Chakra può stimolare l’insorgenza di uno squilibrio che prima è presente a livello dei Corpi Sottili, ossia l’aura, e in seguito emerge sul piano fisico sotto forma di disturbi da stress.
Quando un allevatore o addestratore lavora in collaborazione con me, trasmette al cane maggior fiducia in se stesso, attraverso la sinergia tra interventi comportamentali, affettivi ed energetici. Anche gli animali reagiscono alla fatica o a un trauma a proprio modo: ad esempio ho trattato un cane che ha subito dei maltrattamenti a livello verbale e sonoro, in quanto per spaventarlo veniva sottoposto da padroni inadeguati a rumori assordanti. Ho fatto un percorso di cinque incontri dove, trattando delicatamente i chakra della radice e riattivando in modo positivo l’ottavo chakra, sono riuscita ad aiutarlo a superare le sue paure ridandogli quella dignità e tranquillità un tempo perduta. Il cane adesso è in grado di relazionarsi con le persone senza alcun timore, muoversi in autonomia nello spazio e i rumori non lo terrorizzano più.
La pranopratica in sintesi aiuta a:
La pranopratica non sostituisce le cure mediche veterinarie ma lavora su condizioni di equilibrio e squilibrio.
BIBLIOGRAFIA